“Mia cara, il tuo piccolo cuore è ferito; non giudicarmi crudele perché obbedisco all’irresistibile legge della mia forza e della mia debolezza. Se il tuo piccolo cuore è ferito, anche il mio sanguina con il tuo.”
Quando si pensa ai vampiri, la mente vola subito sulle ali nere del Conte Dracula.
Ma prima che nascesse questo personaggio così celebre e terrificante, un altro vampiro faceva parlare di sé nella letteratura gotica.
Si tratta di Carmilla, giovane e bellissima ragazza nata dalla fantasia di Joseph Sheridan Le Fanu (1814 – 1873) che, soccorsa dopo un incidente in carrozza, viene accolta nel castello della giovane Laura e di suo padre.
Le due ragazze intrecciano subito un forte rapporto di amicizia e ammirazione reciproca, ma qualcosa non va. Carmilla manifesta comportamenti strani: si alza molto tardi, odia i canti religiosi e somiglia in modo incredibile ad un dipinto di Mircalla, contessa di Karnstein, che duecento anni prima fu la signora di quella terra.
Ben presto, seguendo lo svolgersi degli eventi, si scopre, con orrore, che Carmilla è un vampiro.
Io non sono un grande lettore. Buttarmi nelle pagine di un romanzo mi piace molto, ma tendo ad essere lento e difficilmente faccio le ore piccole non riuscendo a staccare gli occhi dalle lettere stampate. Nel caso di Carmilla è stato diverso: l'ho letteralmente divorato. Sono stato totalmente trascinato dentro alla storia e quello che suscitava di più la mia curiosità era il rapporto tra Carmilla e la giovane Laura. Tra loro, infatti, non aleggia una semplice amicizia, ma il rapporto assume sfumature ambigue, un lieve erotismo sembra quasi venir suggerito dall'autore, il che mi aveva stupito, se consideriamo che la prima edizione del romanzo risale al 1872.
Questa storia è stata oggetto di numerose trasposizioni, sia nel cinema che in forma di libri illustrati e proprio di questo parliamo oggi.
“Carmilla” di Isabella Mazzanti (ed. Soleil Delcourt, 2014) è un piccolo gioiello editoriale.
In questo volume testo, immagini e grafica si intrecciano dando forma a un libro dall'edizione preziosissima.
Ho conosciuto Isabella alcuni anni fa frequentando un suo corso presso l'IDEA Academy di Roma (di cui è art director). Tutto il corso era basato sull'uso della grafite e sfogliando Carmilla si capisce perché Isabella sia la persona perfetta per tenere un corso simile.
Nelle tavole di questo volume traspare tutto il mistero che guida la storia e il rapporto delle protagoniste. I personaggi hanno lineamenti delicati e morbidi, eppure, attraverso le atmosfere, si percepiscono una ferocia e inquietudine di sottofondo che fanno subito intuire il senso di pericolo che circonda la figura di Carmilla.
Il bianco e nero è re di queste tavole, interrotto solo da piccoli dettagli di rosso intenso che fanno (sono certo che perdonerete il gioco di parole) da fil rouge a tutta la narrazione.
Ora una piccola nota dolente: Carmilla è stato pubblicato soltanto in Francia e Russia e, attualmente sembra essere fuori catalogo. Io spero davvero che torni disponibile perché, per qualsiasi appassionato del genere, questo è un libro che proprio non può mancare in libreria.
Anche questa volta ho avuto il piacere di fare alcune domande all'autrice che, più di tutti, può raccontarci cosa sta dietro a questo libro:
Ciao Isabella, benvenuta su Illustrada. Le tue immagini mescolano atmosfere di tipo gotico insieme a ispirazioni che rimandano all'arte giapponese. Ci racconti come si è sviluppata la tua ricerca stilistica e quali sono i tuoi autori/autrici di riferimento?
Ciao Andrea!
L’arte orientale è stato uno dei miei grandi amori di gioventù; come forse già sai sono laureata in Arte e Archeologia dell’Estremo Oriente; nonostante siano passati oltre dieci anni da quando trascorrevo le mie giornate sui libri universitari, quei linguaggi sono radicati dentro di me e si mescolano alle mie altre passioni; la pittura europea dell’ottocento, l’illustrazione classica della “Golden Age” e più recentemente l’illustrazione naturalistica.
Dirti quali sono i miei autori di riferimento è complicato, perché ce ne sono davvero troppi. Cito solo quelli classici, che sono sempre con me: John Bauer, Kay Nielsen, Olof Rudbeck, Harry Clarke, Osamu Tetzuka, Dante Gabriel Rossetti...
Carmilla è un romanzo di vampiri antecedente al Dracula di Bram Stoker. Come è nato questo progetto e quali sono alcune delle sfide che ti sei trovata a dover affrontare?
Il progetto è nato come primo passo di una collaborazione artistica che dura ancora oggi. La mia editor, co-autrice e ormai cara amica Barbara Canepa mi contattò su un popolare social network e mi chiese di presentarle un progetto per la sua Collana, La Collection Metamorphose, pubblicata da Soleil Delcourt.
Per me, che ero appena entrata nel mondo dell’illustrazione (piuttosto tardi a dire il vero, avevo all’epoca quasi trent’anni) fu una bellissima sorpresa ma anche una sfida impegnativa. Non avevo molta esperienza e anche solo decidere un titolo da proporre mi sembrava impossibile. Feci studi, disegni e ricerca su oltre dieci titoli, fra cui Le Metamorfosi di Ovidio, i Racconti di Meaupassant, la Divina Commedia e, appunto, Carmilla.
Barbara mi aiutò nella scelta, dando la sua preferenza a Carmilla in quanto era il romanzo che più fra tutti poteva darmi la possibilità di lavorare e costruire il mio linguaggio, e inoltre allora si collocava meglio nella linea editoriale.
Con un testo breve, descrittivo ma anche “aperto”, ho potuto esplorare visivamente il racconto, dando la mia visione personale della storia; ho cercato di rispettare il contesto narrativo ma anche di giocare, per quanto possibile, con le immagini, e creare delle suggestioni e dei rimandi all’arte che amo. Ho esplorato una tecnica che allora padroneggiavo ancora poco, la grafite su carta, ma che avevo studiato approfonditamente negli anni, grazie alle lezioni di disegno e pittura con Silvio Bicchi e Andrea J Smith. Riuscire a realizzare circa 90 immagini in un anno e mezzo è stato impegnativo, ma quella “full immersion” mi ha anche permesso di acquisire velocità e competenza tecnica.
In questo romanzo si percepisce una forte ambiguità nel rapporto tra le due protagoniste, quasi come se ci fosse una storia d'amore tra le due. Come hai esplorato questo aspetto che passa così in sordina nella tue illustrazioni?
Credo che una delle caratteristiche di molte delle opere dell’ottocento in cui aleggia il tema del vampirismo sia questa sorta di “malia” esercitata dalle protagoniste femminili; “la dolcezza che affascina e il piacere che uccide” come l’ha definita Baudelaire, e che ritorna in tanti racconti (basti pensare a La Morta Innamorata di Gauthier, Lamia di Keats, e Christabel di Coleridge, che ha certamente ispirato Le Fanu per la storia di Carmilla): questo elemento mi ha da subito affascinato, perché se da una parte si intuisce che fra Laura e Carmilla esiste una sottile “attrazione” (che definirei più erotica che amorosa) dall’altra penso sia anche parte di topos del soprannaturale, in cui l’essere altro, il mostruoso, seduce e ammalia, crea quasi una dipendenza affettiva e una tendenza all’auto-distruzione. Nelle mie illustrationi ho cercato di raccontare questo sentimento duplice, di sottile attrazione e repulsione, questa costante seduzione esercitata da Carmilla su Laura, ma in maniera silenziosa, quasi subdola, come l’avanzare di una malattia sconosciuta. Non volevo raccontare solo una storia d’amore, ma cercare di restituire questo senso di straniamento che l’inganno crea in ciascuno di noi, soprattutto quando ad esercitarlo è una creatura (apparentemente) innocente e bellissima.
Parlando delle empuse, Filostrato scrive: “Sai tu [...] che abbracci una serpe ed è una serpe che ti abbraccia?”
Ci racconti che tecnica usi?
Negli anni ho ampliato e rivisto il mio modo di lavorare, che oggi include molte tecniche differenti (sia digitali che analogiche).
Per Carmilla ho utilizzato, come detto sopra, grafite su carta satinata da acquarello, e per rendere gli scuri, carboncino nero, grasso. Per aumentare i contrasti e dare maggior volume ai mezzi toni ho poi importato le tavole in digitale e rafforzato il lavoro col chiaroscuro. I rossi sono aggiunti a parte e stampati con un colore pantone.
Titolo: Carmilla
Editore: Soleil Delcourt
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo di copertina: fuori catalogo
Pagine: 192
Isabella Mazzanti è un’illustratrice freelance e docente d
Illustrazione e Character Design presso IDEA Academy, Accademia
di Arti Visive di Roma. Laureata in Lingua e Cultura Cinese, ha
partecipato a corsi specializzati in illustrazione editoriale in Italia e
per Mondadori, Feltrinelli, Bonelli Editore, Soleil Edition, Penguin
Books, Crown Books, Oxford University Press e altri ancora.
DI
ANDREA OBEROSLER
Andrea Oberosler è un animatore e illustratore trentino.
Lavora per privati ed editori e nel 2019 sono usciti i suoi primi albi illustrati, tra cui “La Maschera della Morte Rossa e altri racconti” (ed. Bakemono Lab), un tributo a Edgar Allan Poe con cui comincia ad esplorare le potenzialità dell'illustrazione gotica.
Nel 2019 vince il premio oro nella sezione editoria dell'Annual di Autori di Immagini.
(Foto di Stefano Pradel)